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La nostra storia
Inaugurato a febbraio del 1914, da Mons. Angelo Celadon (parroco a Rosà dal 1901 al 1920) il teatro rosatese rappresenta ancora oggi il principale e più capiente edificio per gli incontri e la divulgazione di idee nel paese. Nella seconda metà dell’800, quando ancora imperavano il teatro d’opera d’élite e il teatro classico, si affermarono gli ideali più democratici della borghesia e il teatro come lo si conosceva venne completamente trasformato: da forma di intrattenimento elitaria divenne un divertimento popolare e aperto al grande pubblico. Anche il Teatro Montegrappa venne costruito per questi scopi e rappresentò un vero e proprio balzo nella modernità per la comunità rosatese.

Nel tempo, la sala ha continuato ad evolversi, cercando di rimanere il più possibile al passo coi tempi. Negli anni Cinquanta, con l’avvento del cinema in pellicola, il teatro subì una radicale trasformazione da classico teatro con palchetti a sala cinema; nel 1996, un grande restauro lo trasformò da sala cinema alla sala polivalente che conosciamo. Dal 2014, sparite le pellicole 35 mm, i filmati hanno iniziato ad essere distribuiti solo tramite supporto digitale. Fra breve, il teatro potrebbe fare un ulteriore balzo in avanti ed iniziare a ricevere i film attraverso un segnale satellitare. 

Il nostro teatro parrocchiale si avvale di diritto del termine di Sala della Comunità, definizione che è nata dalle note pastorali della CEI (Conferenza Episcopale Italiana) del 1988 e del 1999, riconoscendo l’importanza dei teatri come luoghi di diffusione del progetto culturale promosso dalla Chiesa italiana.

La sala di Rosà, con l’impostazione data negli ultimi decenni, si è riscoperta capofila tra le sale cinematografiche parrocchiali proponendosi come spazio culturale aperto a tutte le forme di espressione e intrattenimento. Proponendo anche teatro, danza, musica, convegni e conferenze ha saputo incontrare le altre realtà culturali del paese e fare sinergia. È ora un polo culturale di rilievo per tutto il territorio che offre circa duecento eventi all’anno.
 
Ma che identità ha oggi il teatro? Chi lo frequenta per le proiezioni cinematografiche lo chiama cinema, qualche altro circolo culturale. Ma la vera essenza del teatro è data dalle persone che lo compongono e dal pubblico che da tempo lo sostiene. La presenza di più di una sessantina di volontari costanti negli anni costituisce la sua più autentica ricchezza. Il teatro Montegrappa è dunque un luogo di cultura, di crescita e di incontro con l’altro, che da poco ha celebrato i 100 anni dalla fondazione. Il suo processo di crescita ed evoluzione non si è ancora fermato e l’augurio è che si continui così per almeno altri 100!

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